Cari coristi,
qualche settimana fa, chiacchierando con don Giuseppe e don Gabriele prima di una messa, è emerso che sono quasi trascorsi sei anni da quella telefonata di don Angelo che, chiedendomi di dirigere il coro di Mozzanica in vista della Pasqua, mi assicurava, vista la mia titubanza nell’accettare l’incarico, che l’impegno si sarebbe risolto in occasione del Corpus Domini. Non aveva specificato di quale Corpus Domini si trattasse…
A sei anni un bambino inizia ad andare a scuola; prende il via un percorso che gli proporrà richieste sempre più importanti ed impegnative, da portare a termine contando sulle proprie forze o collaborando con gli altri, con l’obiettivo di imparare e, soprattutto, di dare piena realizzazione alla propria persona.
Allo stesso modo, un gruppo che da sei anni lavora insieme e che è stato capace di accogliere nuovi membri mettendoli a loro agio, è chiamato a fare un ulteriore passo in avanti: imparare ancora di più e meglio, proseguendo il percorso di maturazione iniziato sei anni fa. Un primo segno di grande maturità l’avete già dimostrato nel momento in cui avete accettato lo stravolgimento dell’elevazione di Natale, affrontando la serata con grande sicurezza. Ora, partendo dal sottoscritto, siamo chiamati ad affinare sempre di più l’aspetto musicale, non perdendo mai di vista l’obiettivo primario del nostro canto e lo spirito di inclusione del nostro gruppo. Se possiamo svolgere un servizio serenamente ed aprendoci agli altri, cantando sempre meglio, che male c’è? Anni fa, in una terza media, ascoltavamo “VITA SPERICOLATA” di Vasco Rossi; prima dell’ascolto, chiedo ai ragazzi:”Che vita vorreste per voi?”. Mi rispondono, ovviamente, che vorrebbero una vita felice, senza preoccupazioni, piena di soldi e via dicendo… Una ragazzina, sempre silenziosa, timida, quasi anonima nel suo gruppo classe, mi risponde:”Io vorrei una vita con sempre un nuovo traguardo da raggiungere…”. Vi assicuro che sono rimasto senza parole. Nella sua semplicità, aveva riassunto in una frase tutto ciò che dà senso alla nostra esistenza.
È con questo spirito, teso al miglioramento continuo, ma discreto e rispettoso di ognuno, che vi auguro un felice Santo Natale.
Emanuele
Grazie Emanuele: sono perfettamente d’accordo: le nostre azioni dovrebbero essere orientate al bene ed alla crescita continua nel rispetto del prossimo.