Eccoci qua, felici e sorridenti dopo il Natale in musica all’Auser, reduci da una serata di altrettante forti emozioni: il Concerto di Natale è stato intenso, magistralmente diretto da Emanuele, accompagnato dall’organo di Denise e la delicatezza dei due fiati -flauto ed oboe; la tensione -divenuta presto concentrazione- di tutti noi coristi, bassi, tenori, contralti e soprani in armoniosa polifonia, l’importanza dei brani scelti, filo conduttore il Natale nei secoli. La Natività in canto, dolce preghiera: elegante emozione.
Oggi pomeriggio un episodio, per me significativo, a dar senso a tutto questo; avevamo appena chiuso il Tollite Hostias, altisonante, imponente. Gli applausi del pubblico astante, graditi, riempivano la lunga sala, quasi a continuare il canto appena concluso. Ad un tratto un fazzoletto; mi volto, è il gesto del mio vicino. Incrocio -con i miei- i suoi occhi, rossi e umidi. Mi dice: “Il Tollite, non so, ma a me fa venire il magone“. Emozione nell’emozione.
Ci cantiamo domani.
Luca, condivido le tue senzazioni e mi permetto di aggiungere che cantare all’Auser è stata per me un’esperienza unica ed intensa:penso che più che dato, abbiamo ricevuto. Vorrei che questo appuntamento si ripetesse ad ogni Natale.