Cari coristi,
ho ancora nelle orecchie gli applausi e le belle parole seguiti all’elevazione di quest’anno e la soddisfazione di tutti noi per il buon risultato.
Tra i tanti commenti, mi hanno colpito queste parole “…diciamo sempre di non fare niente di che, ma ci arrivano sempre complimenti da tutti…”. Sono parole che riassumono, nella loro semplicità, la reale situazione del nostro coro: non siamo chiamati a realizzare cose strabilianti ed episodiche, ma a portare avanti per un intero anno un impegno che ci siamo assunti.
Come diceva Irene sabato scorso, commentando i decenni di servizio di alcuni di noi, il richiamo del divano, specie in inverno, è forte. Eppure, riusciamo a trovare la motivazione per uscire di casa e andare alle prove, superando la stanchezza e la voglia di starsene tranquilli a godersi un po’ di relax. Inoltre, in occasione delle feste più importanti dell’anno, ci rendiamo disponibili a partecipare alle celebrazioni, dovendo organizzare di conseguenza gli impegni familiari. Riuscire a conciliare tutto questo per anni, avendo anche la disponibilità a rinnovarsi e a imparare cose nuove, mi sembra proprio una bella impresa.
Se mettiamo a fuoco il percorso quotidiano che tutti noi compiamo tra impegni, problemi, stanchezza e preoccupazioni varie, ci rendiamo conto che stiamo facendo qualcosa che a noi sembra scontato, ma che altri vedono come straordinario. Perché, soprattutto di questi tempi come questi, in cui difficilmente le persone si assumono impegni e responsabilità, è straordinario!
E la soddisfazione finale ripaga con gli interessi la fatica che l’ha preceduta.
Ancora Buon Natale e grazie per il vostro impegno.
Emanuele